L’assunzione di farmaci antinfiammatori dopo un infarto miocardico aumenta il rischio di morte
Uno studio, compiuto presso il Bispebjerg University Hospital a Copenhagen in Danimarca, ha dimostrato che assumere farmaci antinfiammatori non steroidei ( FANS ) o inibitori selettivi COX-2, con l’eccezione dell’Aspirina, dopo un infarto miocardico può aumentare il rischio di morte.
Sono state esaminate le cartelle cliniche di 58.432 uomini e donne presenti nel Danish National Patients Registry, dimessi dall’ospedale nel periodo 1995-2002 dopo un infarto miocardico acuto.
Dall’analisi è emerso che:
- il 5.2% ( n = 3.022 ) è stato trattato almeno una volta con Rofecoxib ( Vioxx );
- il 4.3% ( n = 2.489 ) ha ricevuto Celecoxib ( Celebrex );
- il 10.6% ( n = 6.172 ) ha ricevuto Diclofenac ( Voltaren );
- il 12.7% ( n = 7.449 ) ha ricevuto altri FANS;
- il 17.5% ( n = 10.230 ) ha ricevuto Ibuprofene ( Brufen ).
L’hazard ratio ( HR ), che indica il rischio di morte mentre si sta assumendo uno dei farmaci antinfiammatori rispetto al rischio 1 di un paziente che invece non assume FANS, è stato:
- 5.03 per Rofecoxib a dosaggi superiori a 25mg/die;
- 4.24 per Celecoxib a dosaggi superiori a 200mg/die;
- 3.76 per Diclofenac a dosaggi superiori a 100mg/die;
- 1.96 per Ibuprofene a dosaggi superiori a 1200mg/die;
- 1.22 per altri FANS.
Anche i bassi dosaggi di Rofecoxib ( HR = 2.23 ) e Celecoxib ( HR = 1.70 ) sono risultati associati a rischio di morte più elevato rispetto ai dosaggi più bassi di Diclofenac ( 0.74 ) ed Ibuprofene ( 0.66 ). ( Xagena2005 )
Fonte: American Heart Association ( AHA) - Scientific Session, 2005
Cardio2005 Reuma2005 Farma2005
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